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Addio a Mario Comina, penna storica del "Cursores"
24-09-2013 09:24 - Archivio news dalle Sezioni 2009-2021
I veterani atesini dello sport piangono la scomparsa del fondatore e direttore per 40 anni del giornale "Cursores" Mario Comina, vicepresidente storico della sezione di Bolzano prima accanto a Lucio Buoso e successivamente ad Alberto Ferrini.
Mario in settembre era andato a Berlino con sua moglie a far visita a uno dei suoi quattro figli, Francesco, scrittore e giornalista, pacifista di primissimo piano e organizzatore di grandi eventi culturali ma una crisi improvvisa ha minato il suo fisico. Il cuore ha cessato di battere a notte fonda dopo vari tentativi di rianimazione in un ospedale della capitale tedesca. Una morte serena alla soglia del novant´ anni.
Nato quel lontano 30 maggio del 1924 fra la piccola comunità italiana di Bronzolo, Mario Comina era riuscito a coronare sogni e aspirazioni in due campi della vita apparentemente in contraddizione: l´arte e lo sport. Giornalista pubblicista dal 1952 con la sua penna spaziava dai campi di calcio e di hockey alle mostre d´arte, dalle interviste ai campionissimi altoatesini ( Klaus Dibiasi e Gustav Thoeni per citare i più grandi del ventesimo secolo ) ai "ritratti" di grandi artisti che rispondevano ai nomi di Karl Plattner e Paul Flora. Avevano fatto non pochi sacrifici i suoi genitori per fargli frequentare il liceo artistico a Venezia nei ruggenti anni ´30 ma se poi metti su famiglia è vita grama sbarcare il lunario vendendo disegni e acquarelli. Ecco perché Mario Comina aveva saggiamente privilegiato il posto fisso e sicuro al Comune di Bolzano per dedicare le ore del tempo libero all´arte e allo sport attraverso il giornalismo. Ed era un giornalismo pionieristico senza computer e senza e- mail : in bici o a piedi dai campi di gara in redazione o dalla redazione in stazione a portare il "fuorisacco" , la vecchia Olivetti a riempire cartelle e cartelle per "L´Adige" o il "Corriere dello sport", ma anche per "Cursores" nato come ciclostile e diventato successivamente uno dei fiori all´occhiello della sezione dei veterani altoatesini dello sport. Mario ha diretto per 40 anni questo periodico prima di passare il testimone a chi scrive queste note, a un suo compagno di scrivania negli anni ´60 e 70 a "L´Adige". In gioventù dedicò le sue energie anche alla Libertas, a promuovere lo sport fra i giovanissimi, ma già prima di andare in pensione era entrato nella grande famiglia dei veterani atesini non solo per fare giornalismo sulle colonne di "Cursores" ma anche per portare la sua esperienza di dirigente sportivo con grande passione, spirito di sacrificio ed entusiasmo.
Mario in settembre era andato a Berlino con sua moglie a far visita a uno dei suoi quattro figli, Francesco, scrittore e giornalista, pacifista di primissimo piano e organizzatore di grandi eventi culturali ma una crisi improvvisa ha minato il suo fisico. Il cuore ha cessato di battere a notte fonda dopo vari tentativi di rianimazione in un ospedale della capitale tedesca. Una morte serena alla soglia del novant´ anni.
Nato quel lontano 30 maggio del 1924 fra la piccola comunità italiana di Bronzolo, Mario Comina era riuscito a coronare sogni e aspirazioni in due campi della vita apparentemente in contraddizione: l´arte e lo sport. Giornalista pubblicista dal 1952 con la sua penna spaziava dai campi di calcio e di hockey alle mostre d´arte, dalle interviste ai campionissimi altoatesini ( Klaus Dibiasi e Gustav Thoeni per citare i più grandi del ventesimo secolo ) ai "ritratti" di grandi artisti che rispondevano ai nomi di Karl Plattner e Paul Flora. Avevano fatto non pochi sacrifici i suoi genitori per fargli frequentare il liceo artistico a Venezia nei ruggenti anni ´30 ma se poi metti su famiglia è vita grama sbarcare il lunario vendendo disegni e acquarelli. Ecco perché Mario Comina aveva saggiamente privilegiato il posto fisso e sicuro al Comune di Bolzano per dedicare le ore del tempo libero all´arte e allo sport attraverso il giornalismo. Ed era un giornalismo pionieristico senza computer e senza e- mail : in bici o a piedi dai campi di gara in redazione o dalla redazione in stazione a portare il "fuorisacco" , la vecchia Olivetti a riempire cartelle e cartelle per "L´Adige" o il "Corriere dello sport", ma anche per "Cursores" nato come ciclostile e diventato successivamente uno dei fiori all´occhiello della sezione dei veterani altoatesini dello sport. Mario ha diretto per 40 anni questo periodico prima di passare il testimone a chi scrive queste note, a un suo compagno di scrivania negli anni ´60 e 70 a "L´Adige". In gioventù dedicò le sue energie anche alla Libertas, a promuovere lo sport fra i giovanissimi, ma già prima di andare in pensione era entrato nella grande famiglia dei veterani atesini non solo per fare giornalismo sulle colonne di "Cursores" ma anche per portare la sua esperienza di dirigente sportivo con grande passione, spirito di sacrificio ed entusiasmo.
Franco Sitton