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Gianni Rivera si racconta
25-05-2016 14:09 - Archivio news dalle Sezioni 2009-2021
GIANNI RIVERA SI RACCONTA
Gianni Rivera, ex Golden Boy degli anni ´60 e ´70, è stato l´illustre ospite della serata di cultura sportiva organizzata dall´Unione Nazionale Veterani dello Sport presieduto dall´intraprendente Ilario Lazzari.
Allo Swinland del Campus Aquae, la leggenda del calcio italiano, ha presentato il suo primo libro autobiografico ricco di foto, articoli e interviste del passato, in una atmosfera davvero emozionante, per i racconti e gli aneddoti che si sono succeduti nel corso della serata.
Considerato uno dei migliori numeri 10 della storia del calcio, primo giocatore italiano ad aver vinto nel 1969 l´ambito "Pallone d´Oro" con nel suo ricco palmares tre scudetti, due Coppe Campioni, 2 Coppe delle Coppe ed una Coppa Intercontinentale sempre con la maglia del Milan dove ha giocato per 19 stagioni (oltre 500 presenze realizzando ben 122 gol, debuttando a soli 15 anni in serie A con la maglia dell´Alessandria), ma anche medaglia d´oro al Campionato Europeo del 1968 con la Nazionale ed argento ai Campionati del Mondo nel 1970, celebre il suo gol del 4-3 alla Germania nei supplementari in semifinale 8con la maglia azzurra ha collezionato in totale 60 presenze segnando 14 reti), Gianni Rivera nel corso della sua carriera ha ricoperto anche prestigiosi incarichi politici e governativi, come Deputato, Sottosegretario alla Difesa, Presidente del Settore Giovanile della FIGC e attualmente del Settore Tecnico di Coverciano.
"Questa autobiografia – ha esordito Gianni Rivera – rappresenta per la prima volta l´unico mio vero ritratto. Ho seguito personalmente ogni documento pubblicato, oltre a curare tutti i testi scritti. E´ stato un lavoro lungo e certosino di circa 70 anni di interviste, contributi audio, video, foto, e documenti personali. La maggior parte degli articoli pubblicati in questa opera sono stati raccolti sia da mio padre, che un giorno ho scoperto conservare articoli e foto a mia insaputa nelle scatole delle camicie catalogate anno dopo anno, e sia da mia moglie Laura che ha curato con eccezionale bravura l´ideazione, il progetto grafico, la ricerca iconografica e tutto l´archivio foto".
Il calcio, un divertimento ed una passione infinita: "I miei genitori – svela Rivera – mi raccontavano che, appena ho iniziato a dieci mesi a camminare, calciavo tutto quello che trovavo sul mio cammino. Quando mio padre si accorse che quello di dare calci era davvero la mia grande passione, cominciò a portarmi nei posti dove potessi divertirmi. Ad Alessandria c´era un grande prato, chiamato Piazza d´armi dove si ritrovavano i ragazzi per giocare a pallone. Attendevo che papà tornasse dal lavoro con tanta emozione per andare con lui. Come porte usavamo giacche e cappotti e giocavamo fino a quando non si faceva buio. Ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto raccontare sensazioni di quando ero bambino. Anche se erano i tempi difficili del dopoguerra , provo sempre un senso di pace e di gioia ogni volta che penso a quei giorni dell´infanzia e della giovinezza. Perché sapevamo divertirci con poco. Il cortile di casa è stato il mio primo campo di calcio. Nel corso degli anni sono diventato celebre perché gli eventi della vita mi hanno cambiato, ma allora mi bastava poco per essere felice: quella filosofia di vita non mi ha mai abbandonato. Ho sempre paragonato la passione per il calcio alle sensazioni che può assaporare un pittore quando dipinge. Un´estasi continua: dimenticavo ogni cosa attorno a me. La passione è un consiglio che posso suggerire a tutti, perché proprio la passione aiuta a vivere con più intensità, a prescindere dal proprio talento".
Durante la serata è stato assegnato il Premio "Memorial Igino e Ilario Lazzari", giunto alla terza edizione, a Alessandro Orlandi del CUS Pavia quale miglior giovane pallavolista under 15 della Provincia di Pavia, a Martin Modolo della Virtus Binasco quale migliore giocatrice di pallavolo under 14 ed a Gianluca Musolino, giovane promettente arbitro under 23 della sezione pavese. Aldo Lazzari
Gianni Rivera, ex Golden Boy degli anni ´60 e ´70, è stato l´illustre ospite della serata di cultura sportiva organizzata dall´Unione Nazionale Veterani dello Sport presieduto dall´intraprendente Ilario Lazzari.
Allo Swinland del Campus Aquae, la leggenda del calcio italiano, ha presentato il suo primo libro autobiografico ricco di foto, articoli e interviste del passato, in una atmosfera davvero emozionante, per i racconti e gli aneddoti che si sono succeduti nel corso della serata.
Considerato uno dei migliori numeri 10 della storia del calcio, primo giocatore italiano ad aver vinto nel 1969 l´ambito "Pallone d´Oro" con nel suo ricco palmares tre scudetti, due Coppe Campioni, 2 Coppe delle Coppe ed una Coppa Intercontinentale sempre con la maglia del Milan dove ha giocato per 19 stagioni (oltre 500 presenze realizzando ben 122 gol, debuttando a soli 15 anni in serie A con la maglia dell´Alessandria), ma anche medaglia d´oro al Campionato Europeo del 1968 con la Nazionale ed argento ai Campionati del Mondo nel 1970, celebre il suo gol del 4-3 alla Germania nei supplementari in semifinale 8con la maglia azzurra ha collezionato in totale 60 presenze segnando 14 reti), Gianni Rivera nel corso della sua carriera ha ricoperto anche prestigiosi incarichi politici e governativi, come Deputato, Sottosegretario alla Difesa, Presidente del Settore Giovanile della FIGC e attualmente del Settore Tecnico di Coverciano.
"Questa autobiografia – ha esordito Gianni Rivera – rappresenta per la prima volta l´unico mio vero ritratto. Ho seguito personalmente ogni documento pubblicato, oltre a curare tutti i testi scritti. E´ stato un lavoro lungo e certosino di circa 70 anni di interviste, contributi audio, video, foto, e documenti personali. La maggior parte degli articoli pubblicati in questa opera sono stati raccolti sia da mio padre, che un giorno ho scoperto conservare articoli e foto a mia insaputa nelle scatole delle camicie catalogate anno dopo anno, e sia da mia moglie Laura che ha curato con eccezionale bravura l´ideazione, il progetto grafico, la ricerca iconografica e tutto l´archivio foto".
Il calcio, un divertimento ed una passione infinita: "I miei genitori – svela Rivera – mi raccontavano che, appena ho iniziato a dieci mesi a camminare, calciavo tutto quello che trovavo sul mio cammino. Quando mio padre si accorse che quello di dare calci era davvero la mia grande passione, cominciò a portarmi nei posti dove potessi divertirmi. Ad Alessandria c´era un grande prato, chiamato Piazza d´armi dove si ritrovavano i ragazzi per giocare a pallone. Attendevo che papà tornasse dal lavoro con tanta emozione per andare con lui. Come porte usavamo giacche e cappotti e giocavamo fino a quando non si faceva buio. Ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto raccontare sensazioni di quando ero bambino. Anche se erano i tempi difficili del dopoguerra , provo sempre un senso di pace e di gioia ogni volta che penso a quei giorni dell´infanzia e della giovinezza. Perché sapevamo divertirci con poco. Il cortile di casa è stato il mio primo campo di calcio. Nel corso degli anni sono diventato celebre perché gli eventi della vita mi hanno cambiato, ma allora mi bastava poco per essere felice: quella filosofia di vita non mi ha mai abbandonato. Ho sempre paragonato la passione per il calcio alle sensazioni che può assaporare un pittore quando dipinge. Un´estasi continua: dimenticavo ogni cosa attorno a me. La passione è un consiglio che posso suggerire a tutti, perché proprio la passione aiuta a vivere con più intensità, a prescindere dal proprio talento".
Durante la serata è stato assegnato il Premio "Memorial Igino e Ilario Lazzari", giunto alla terza edizione, a Alessandro Orlandi del CUS Pavia quale miglior giovane pallavolista under 15 della Provincia di Pavia, a Martin Modolo della Virtus Binasco quale migliore giocatrice di pallavolo under 14 ed a Gianluca Musolino, giovane promettente arbitro under 23 della sezione pavese. Aldo Lazzari