Il calcio è poesia - Un capitano, c´è solo un capitano
06-10-2017 12:44 - Archivio news dalle Sezioni 2009-2021
"Un pomeriggio mentre entravo allo stadio Picco mi ha fermato un mio amico. Spiegava al figlio chi fossi io, chi fosse Osvaldo Motto, cosa avessi fatto su quel terreno e tra quelle mura. Stò diventando vecchio, ma ammetto che mi ha fatto piacere che la gente ricordi tutto questo". Le nozze d´oro con una maglia antica e sofferta le ha consumate in questi giorni. E´ il giocatore che ha più presenze in assoluto in maglia bianca, inarrivabile, 409. Quello che ha messo al braccio per più gare la fascia da capitano, 360. Quello che è stata icona per 12 anni del club, divenendone poi anche mister. Colui che ha scritto la vera storia dello Spezia, con un tratto di penna certo, un lunga linea bianca. Osvaldo Motto oggi festeggia 50 anni dal suo esordio in maglia bianca, 17 settembre 1967, Spezia-Maceratese 2-2, sigillata dai gol di Desio e Roffi, ma anche da una sua gara perfetta. "Dovevo finire al Bologna – racconta - andai in prova e feci bene ma poi Scarabello fu astuto a convincere il presidente del Rapallo, che aveva problemi finanziari, in pochi minuti e con un assegno in mano. Non poteva dirgli di no. C´era necessità di soldi e fecero presto a mettersi d´accordo. Io rimasi un po´ perplesso, ma venivo dal calcio minore e per me Spezia era un´opportunità importante". E´ stato il capitano dello Spezia dei Mordenti, l´uomo di riferimento, quello al quale lo spogliatoio si rivolgeva per qualunque problema. E´ stato il libero per eccellenza del club, un giocatore dal grande carattere e di grande sicurezza, che disse no, anche a 33 anni, a richieste della Lucchese e della Carrarese: "Potevo prendere di più, avrei guadagnato soldi, ma poi nella vita capisci che il denaro non è tutto; c´è una maglia, l´amicizia, c´è il sentimento di una squadra che sentivo mia. Oggi è un´altra era; i giocatori non sono più proprietà dei club, non ce la fanno ad innamorarsi della maglia. Noi eravamo quasi costretti a fare ciò che ti dicevano i dirigenti. E´ un altro calcio quello odierno; dico la verità non mi piace vedere trenta passaggi per cercare di entrare in un´area di rigore, quando il sale del calcio sarebbe il gol". Dello Spezia resta innamorato, viene spesso in tribuna al Picco, ha sempre tifato per questa maglia :"Non potrei fare diversamente e mi piacerebbe vederla un giorno in massima serie. Io ho visto anche per scelta solo la serie C, anche se in un paio di occasioni proprio con lo Spezia potevano fare il salto. Ma allora la B faceva paura ed i dirigenti qui facevano invece fatica a campare. La squadra del primo anno, 1967-68, quella di Bruschini, Giampaglia, Roffi, Desio, Duvina avrebbe potuto fare molto di più del secondo posto finale. E capitò anche negli anni a seguire". 409 volte in maglia bianca, in campionato, 38 presenze in coppa Italia, per un totale di 447, con due soli gol, roba rara. Da quel giorno di 50 anni fa, una lunga linea bianca scritta in maniera indelebile. Motto, chi mai riuscirà a sorpassarla?:"Non credo nessuno, nel calcio di oggi nessuno".
ARMANDO NAPOLETANO
Fonte: UNVS La Spezia La Spezia www.unvsliguria.it
ARMANDO NAPOLETANO
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