LA SCOMPARSA DEL GRANDE CAMPIONE BRUNO VISINTIN
12-01-2015 13:41 - Archivio news dalle Sezioni 2009-2021
Cordoglio ha suscitato in città l'improvvisa morte di Bruno Visintin, spentosi a 83 anni all'Ospedale Sant'Andrea.
Nato alla Spezia nel 1932, è stato un grande campione, il miglior prodotto della boxe spezzina d'ogni tempo. Nato pugilisticamente presso la palestra della Società S.C. Virtus della Spezia. I suoi trionfi in Europa e Australia sono decine e tutti eclatanti; sia come dilettante che professionista: raggiunse traguardi lusinghieri che fecero onore allo Sport italiano. Medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Helsinki nel 1952. Talento naturale, dotato di grande stile ed eleganza, "danzava" sul ring, grande schivatore, schermidore sopraffino, dotato di fisico eccezionale, di buon pugno, il sinistro. Il suo score da dilettante fu talmente di alto pregio che ci si aspettava da lui un mondiale da professionista ma la sfortuna di Bruno fu quella di trovare sulla sua strada uno dei più straordinari pugili della boxe italiana: Duilio Loi. Era un signore tra le sedici corde così come fuori dal ring, quasi che la sua eleganza fosse innata sia nelle vicende sportive che nella vita di tutti i giorni, nella sua lunga carriera finì al tappeto una sola volta.
Mio padre, Orlando Lorenzelli, cofondatore della Società Pugilistica S.C. Virtus, al tempo segretario e maestro di boxe , fu il primo istruttore del giovanissimo Bruno, insegnandogli i rudimenti della "noble art"; in seguito il suo maestro fu Giuliano Secchi, già campione d'Italia dei pesi gallo, cresciuto pugilisticamente con Lorenzelli.
Ricordo che nella lunga e prestigiosa carriera, Bruno combattè più volte nella sua città, suscitando enormi entusiasmi tra i suoi concittadini.
Nel 1958, collaborai con mio padre all'organizzazione dell'incontro di boxe, allo Stadio Ferraris di Genova, tra Garbelli e Visintin, per il titolo italiano dei pesi welter, titolo che fu vinto, ai punti da Bruno, dopo un epico scontro.
Nel 1952 alle Olimpiadi di Helsinki, furono tre i pugili italiani che salirono sul podio:
Aureliano Bolognesi, medaglia d'oro nei Pesi Leggeri (limite 60 Kg.)
Sergio Caprari, medaglia d'argento nei Pesi Piuma (fino a 57 Kg.)
Bruno Visintin, medaglia di bronzo nei Pesi Super Leggeri (limite 63,5 Kg.)
Sulla scomparsa di Bruno Visintin, si riporta quanto pubblicato dal quotidiano online Cittadellaspezia.com, a firma di Fabio Lugarini
Muore Bruno Visintin, il più grande pugile spezzino di tutti i tempi
Ad età 83 anni se ne va il boxeur che fece sognare la città del secondo dopo guerra. Campione dentro e fuori dal ring.
La Spezia - E' morto nel pomeriggio Bruno Visintin, il più grande pugile spezzino di sempre. Avrebbe compiuto 83 anni il prossimo 23 novembre. Stilista, schermidore, fisico eccezionale e dotato di buon pugno, brillantissima fu la sua carriera con un record da stella di prima grandezza. Cresciuto nella storica palestra della Virtus la Spezia, è considerato un idolo indiscusso dello sport nazionale. Vinse da dilettante il campionato italiano dei pesi piuma, nel 1951, a Parma. Nello stesso anno, a Milano, divenne campione europeo dei pesi leggeri (Giochi del Mediterraneo) battendo in finale l'ungherese Juhasz, vincendo poco dopo anche l'oro.
Nel 1952, a Trieste, conquistò il titolo italiano dei welter junior. Alle Olimpiadi di Helsinki del 1952 con la rappresentativa italiana, dopo tre splendide vittorie cede in semifinale all'americano Adkins conquistando il bronzo. E proprio di ritorno dalle Olimpiadi finlandesi diventò professionista, vincendo tutti gli incontri. Indimenticabile quello che lo contrappose all'ex campione italiano dei Pesi piuma Enzo Correggioli, leggendario quello del 13 maggio 1953 con Duilio Loi, con in palio il titolo europeo dei Pesi leggeri, che Visintin perse ai punti al termine di 15 round. I due match con Loi sono ricordati fra gli incontri più avvincenti della boxe moderna. Tornato da una proficua tournèe in Australia che sarebbe diventata poi la sua seconda patria, sfruttava alla perfezione la seconda opportunità che gli veniva concessa per il titolo italiano. Oltre cinquemila tifosi accorsero al vecchio Teatro "Monteverdi" ad applaudire il suo trionfo sul folignate Franco Antonini. La conquista della corona dei pesi welter ottenuta contro Garbelli in modo drammatico segna il suo definitivo ingresso nella categoria. Le affermazioni su Seraphin Ferrer e Sauveur Chiocca che primeggiavano in tutto il continente, lo riproposero sfidante dell'antico avversario Duilio Loi con il titolo europeo in palio. A Milano, in uninfuocato "Velodromo Vigorelli, ancora una volta, i due furono protagonisti di una grande competizione ed ancora una volta è un incontro combattutissimo, terminato con lo stesso risultato della precedente. Vittoria di Loi ai punti dopo 15 incredibili riprese.
Nel frattempo Visintin, col suo indimenticabile sinistro, aveva conquistato il titolo italiano dei leggeri, nel 1955, e quello dei welter nel 1958, difendendolo fino al 1961. La difesa su Mario Vecchiatto organizzata allo stadio "Picco" faceva accorrere più di ottomila spettatori. Il picchiatore friulano veniva imbrigliato dalla fredda tecnica del pugile spezzino il quale portò a casa il massimo risultato col minimo sforzo. Nel 1963 conquistò anche il titolo italiano dei Pesi superwelter (la sua nuova categoria) contro Fabio Bettini e, nel 1964 quello europeo della stessa categoria, difendendolo in sei occasioni. A trentadue anni uno dopo l'altro batteva Yolande Leveque, Cesareo Barrera Moya, e Souleymane Diallo in un drammatico combattimento a Parigi, risolto con un fuori combattimento all'ultimo round. Quindi a Copenaghen era la volta di Chris Christensen uscire sconfitto, stessa sorte per Ray Philippe in Lussemburgo. A Dortmund batteva Peter Muller fino al 1º gennaio del 1966, suo ultimo match, in cui fu battuto a Copenhagen dal pugile locale Bo Hogberg, per KOT. Bruno si infortunava alla terza ripresa e combattendo con il solo sinistro resisteva fino al sesto round prima di abbandonare Fu l'unico incontro perso da Visentin prima del limite. Il campione spezzino rimase imbattuto per quasi sei anni, dalla sfida con Loi del febbraio 1960, fino all'incontro che segnò il suo ritiro.
Tra i migliori interpreti della Nobile Arte italiana, era amatissimo in tutto il mondo. Conclusa l'attività pugilistica con in 77 vittorie in 90 incontri, Visintin fece per brevissimo tempo il manager e direttore sportivo. Nel 2010 aveva ricevuto nella vecchia palestra della Virtus, la gradita visita dell'ex pugile australiano di colore Gorge Bracken, indimenticabile fuoriclasse dei pesi leggeri che negli anni 50 e 60 dominò la boxe del Nuovissimo Continente, dove Visitin aveva vinto tanto. Considerato un vero maestro di tecnica e di lealtà, esempio per le generazioni che si sono susseguite, da alcuni giorni Visintin si trovava ricoverato all'ospedale Sant'Andrea dove nel pomeriggio è deceduto. Le esequie si terranno martedì 13 gennaio. Alla famiglia di Bruno Visintin le nostre sincere condoglianze della redazione di CD
Fabio Lugarini
Per gli amanti della Boxe si riporta il libro:
DALLA STRADA ALLA GLORIA
scritto dal giornalista sportivo Fulvio Andreoni, nel 1965, che narra la storia di Bruno Visintin.
Per la lettura completa, vedere ai links:
http://www.unvsliguria.it/file/visintinbruno.pdf
http://www.unvsliguria.it/file/visintinbrunopaginemancanti.pdf
Fonte: Piero Lorenzelli, Delegato Regionale www.unvsliguria.it
Nato alla Spezia nel 1932, è stato un grande campione, il miglior prodotto della boxe spezzina d'ogni tempo. Nato pugilisticamente presso la palestra della Società S.C. Virtus della Spezia. I suoi trionfi in Europa e Australia sono decine e tutti eclatanti; sia come dilettante che professionista: raggiunse traguardi lusinghieri che fecero onore allo Sport italiano. Medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Helsinki nel 1952. Talento naturale, dotato di grande stile ed eleganza, "danzava" sul ring, grande schivatore, schermidore sopraffino, dotato di fisico eccezionale, di buon pugno, il sinistro. Il suo score da dilettante fu talmente di alto pregio che ci si aspettava da lui un mondiale da professionista ma la sfortuna di Bruno fu quella di trovare sulla sua strada uno dei più straordinari pugili della boxe italiana: Duilio Loi. Era un signore tra le sedici corde così come fuori dal ring, quasi che la sua eleganza fosse innata sia nelle vicende sportive che nella vita di tutti i giorni, nella sua lunga carriera finì al tappeto una sola volta.
Mio padre, Orlando Lorenzelli, cofondatore della Società Pugilistica S.C. Virtus, al tempo segretario e maestro di boxe , fu il primo istruttore del giovanissimo Bruno, insegnandogli i rudimenti della "noble art"; in seguito il suo maestro fu Giuliano Secchi, già campione d'Italia dei pesi gallo, cresciuto pugilisticamente con Lorenzelli.
Ricordo che nella lunga e prestigiosa carriera, Bruno combattè più volte nella sua città, suscitando enormi entusiasmi tra i suoi concittadini.
Nel 1958, collaborai con mio padre all'organizzazione dell'incontro di boxe, allo Stadio Ferraris di Genova, tra Garbelli e Visintin, per il titolo italiano dei pesi welter, titolo che fu vinto, ai punti da Bruno, dopo un epico scontro.
Nel 1952 alle Olimpiadi di Helsinki, furono tre i pugili italiani che salirono sul podio:
Aureliano Bolognesi, medaglia d'oro nei Pesi Leggeri (limite 60 Kg.)
Sergio Caprari, medaglia d'argento nei Pesi Piuma (fino a 57 Kg.)
Bruno Visintin, medaglia di bronzo nei Pesi Super Leggeri (limite 63,5 Kg.)
Sulla scomparsa di Bruno Visintin, si riporta quanto pubblicato dal quotidiano online Cittadellaspezia.com, a firma di Fabio Lugarini
Muore Bruno Visintin, il più grande pugile spezzino di tutti i tempi
Ad età 83 anni se ne va il boxeur che fece sognare la città del secondo dopo guerra. Campione dentro e fuori dal ring.
La Spezia - E' morto nel pomeriggio Bruno Visintin, il più grande pugile spezzino di sempre. Avrebbe compiuto 83 anni il prossimo 23 novembre. Stilista, schermidore, fisico eccezionale e dotato di buon pugno, brillantissima fu la sua carriera con un record da stella di prima grandezza. Cresciuto nella storica palestra della Virtus la Spezia, è considerato un idolo indiscusso dello sport nazionale. Vinse da dilettante il campionato italiano dei pesi piuma, nel 1951, a Parma. Nello stesso anno, a Milano, divenne campione europeo dei pesi leggeri (Giochi del Mediterraneo) battendo in finale l'ungherese Juhasz, vincendo poco dopo anche l'oro.
Nel 1952, a Trieste, conquistò il titolo italiano dei welter junior. Alle Olimpiadi di Helsinki del 1952 con la rappresentativa italiana, dopo tre splendide vittorie cede in semifinale all'americano Adkins conquistando il bronzo. E proprio di ritorno dalle Olimpiadi finlandesi diventò professionista, vincendo tutti gli incontri. Indimenticabile quello che lo contrappose all'ex campione italiano dei Pesi piuma Enzo Correggioli, leggendario quello del 13 maggio 1953 con Duilio Loi, con in palio il titolo europeo dei Pesi leggeri, che Visintin perse ai punti al termine di 15 round. I due match con Loi sono ricordati fra gli incontri più avvincenti della boxe moderna. Tornato da una proficua tournèe in Australia che sarebbe diventata poi la sua seconda patria, sfruttava alla perfezione la seconda opportunità che gli veniva concessa per il titolo italiano. Oltre cinquemila tifosi accorsero al vecchio Teatro "Monteverdi" ad applaudire il suo trionfo sul folignate Franco Antonini. La conquista della corona dei pesi welter ottenuta contro Garbelli in modo drammatico segna il suo definitivo ingresso nella categoria. Le affermazioni su Seraphin Ferrer e Sauveur Chiocca che primeggiavano in tutto il continente, lo riproposero sfidante dell'antico avversario Duilio Loi con il titolo europeo in palio. A Milano, in uninfuocato "Velodromo Vigorelli, ancora una volta, i due furono protagonisti di una grande competizione ed ancora una volta è un incontro combattutissimo, terminato con lo stesso risultato della precedente. Vittoria di Loi ai punti dopo 15 incredibili riprese.
Nel frattempo Visintin, col suo indimenticabile sinistro, aveva conquistato il titolo italiano dei leggeri, nel 1955, e quello dei welter nel 1958, difendendolo fino al 1961. La difesa su Mario Vecchiatto organizzata allo stadio "Picco" faceva accorrere più di ottomila spettatori. Il picchiatore friulano veniva imbrigliato dalla fredda tecnica del pugile spezzino il quale portò a casa il massimo risultato col minimo sforzo. Nel 1963 conquistò anche il titolo italiano dei Pesi superwelter (la sua nuova categoria) contro Fabio Bettini e, nel 1964 quello europeo della stessa categoria, difendendolo in sei occasioni. A trentadue anni uno dopo l'altro batteva Yolande Leveque, Cesareo Barrera Moya, e Souleymane Diallo in un drammatico combattimento a Parigi, risolto con un fuori combattimento all'ultimo round. Quindi a Copenaghen era la volta di Chris Christensen uscire sconfitto, stessa sorte per Ray Philippe in Lussemburgo. A Dortmund batteva Peter Muller fino al 1º gennaio del 1966, suo ultimo match, in cui fu battuto a Copenhagen dal pugile locale Bo Hogberg, per KOT. Bruno si infortunava alla terza ripresa e combattendo con il solo sinistro resisteva fino al sesto round prima di abbandonare Fu l'unico incontro perso da Visentin prima del limite. Il campione spezzino rimase imbattuto per quasi sei anni, dalla sfida con Loi del febbraio 1960, fino all'incontro che segnò il suo ritiro.
Tra i migliori interpreti della Nobile Arte italiana, era amatissimo in tutto il mondo. Conclusa l'attività pugilistica con in 77 vittorie in 90 incontri, Visintin fece per brevissimo tempo il manager e direttore sportivo. Nel 2010 aveva ricevuto nella vecchia palestra della Virtus, la gradita visita dell'ex pugile australiano di colore Gorge Bracken, indimenticabile fuoriclasse dei pesi leggeri che negli anni 50 e 60 dominò la boxe del Nuovissimo Continente, dove Visitin aveva vinto tanto. Considerato un vero maestro di tecnica e di lealtà, esempio per le generazioni che si sono susseguite, da alcuni giorni Visintin si trovava ricoverato all'ospedale Sant'Andrea dove nel pomeriggio è deceduto. Le esequie si terranno martedì 13 gennaio. Alla famiglia di Bruno Visintin le nostre sincere condoglianze della redazione di CD
Fabio Lugarini
Per gli amanti della Boxe si riporta il libro:
DALLA STRADA ALLA GLORIA
scritto dal giornalista sportivo Fulvio Andreoni, nel 1965, che narra la storia di Bruno Visintin.
Per la lettura completa, vedere ai links:
http://www.unvsliguria.it/file/visintinbruno.pdf
http://www.unvsliguria.it/file/visintinbrunopaginemancanti.pdf
Fonte: Piero Lorenzelli, Delegato Regionale www.unvsliguria.it