La Grande Guerra nel pallone
14-06-2018 12:58 - Archivio news dalle Sezioni 2009-2021
La Grande Guerra nel pallone - Libro di ENZO FERRARI
In ogni paese o città d´Italia non mancano i ricordi della Grande Guerra: lapidi, monumenti, targhe, parchi o viali della rimembranza.
Simboli che rimandano ad altri luoghi, ad altre città o montagne diventati famosi per quegli anni di conflitto: Caporetto, Gorizia, Asiago, Cividale, Ortigara, Pasubio, Admello, Cauriol, Monte Nero.Per tre anni e tre durissimi inverni due eserciti si confrontarono per conquistare o difendere pochi metri di terreno. Combatterono per pezzi di roccia, per vette vertiginose e ghiacciate, ma anche per altopiani brulli e ondulati, caldi in estate, e battuti dal gelido vento invernale, con pietre ribelli alla vanga ed al piccone, ove era arduo costruire trincee.
Tra i milioni di giovani contadini, montanari, manovali, operai, studenti, artisti, intellettuali, si contano anche molti sportivi, ciclisti, nuotatori, pugili, podisti, lottatori e calciatori.
Il football era ancora ai primordi, ma non per questo era poco seguito.
Giocatori di tante squadre andarono volontariamente in guerra, sfidando la sorte.
Alcuni tornarono, altri perirono o rimasero invalidi.
Quanti di costoro saranno poi ricordati nei monumenti e a quanti, soprattutto, sarà intitolato uno stadio?
Il libro affronta l´argomento partendo dalla Liguria (Ciccione Imperia; Ferraris Genova ; Picco La Spezia) per poi allargare lo sguardo all´Italia intera contribuendo alla comprensione del fenomeno (in allegato la mappa della penisola con gli Stadi intitolati a giocatori deceduti durante la Grande Guerra o Stadi intitolati a personaggi o eventi legati alla Grande Guerra)
Stadi, come descritto in cartografia, dedicati a giocatori morti in guerra, stadi del Littorio e non ultimo il lungo elenco dei calciatori italiani periti al fronte e in qualche ospedale per malattie o per le ferite.
L´amico Enzo Ferrari, scrittore e poeta imperiese, ha completato la sua ultima "fatica" letteraria, interamente dedicata a tre calciatori/soldati della Prima Guerra Mondiale, che hanno perso la vita nell´adempimento del loro dovere, teso alla difesa della Patria.
Il libro verrà presentato, prossimamente, a La Spezia,
La Sezione UNVS "O. Lorenzelli - F. Zolezzi" della Spezia e UNVS Liguria, sono tra i patrocinatori dell´evento.
Picco come Ciccione e Ferraris: tre soldati della Grande Guerra
La Liguria rappresenta un caso quasi unico nel panorama degli stadi intitolati a calciatori e al tempo stesso soldati deceduti nella Prima guerra mondiale. Tre capoluoghi di provincia ricordano altrettanti calciatori/soldati, Imperia, Genova e La Spezia.
Storie parallele e convergenti. Vicende tragiche che investono le vite di giovani soldati nei primi mesi del conflitto ma che sono anche storie di giovani atleti amanti del calcio e dello sport in generale.
Nell´anno dell´ottantacinquesimo anniversario della dedicazione del campo di Marassi al Tenente di artiglieria Luigi Ferraris e nel centenario della morte del Caporale Nino Ciccione di Oneglia-Imperia, non possiamo non ricordare un altro eroe e atleta, il Sottotenente degli alpini Alberto Picco, morto nella conquista del Monte Nero (Alpi Giulie) il 16 giugno 1915. Centotré anni fa nelle prime battaglie sulle montagne intorno a Caporetto (luogo che diverrà tristemente famoso nell´autunno del 1917) migliaia di alpini, fanti, artiglieri, bersaglieri si battevano con alterne fortune.
Alberto Picco, nato a La Spezia nel 1894, è il più giovane dei tre soldati cui sono intitolati gli stadi liguri. Un calciatore famoso per "il primo gol nella storia della squadra cittadina", un ufficiale alpino impiegato in prima linea sulle montagne, una persona carismatica con i suoi compagni, un atleta trascinatore.
Il calcio o football ha solo qualche anno di più dei cento appena celebrati dall´inizio della Grande Guerra. È noto che la costituzione delle prime squadre italiane risale agli ultimi anni dell´Ottocento, inizio Novecento.
I pionieri di questo sport per età o perché volontari parteciparono come soldati alla Prima guerra mondiale. Alcuni riuscirono a tornare dando il proprio contributo nei campionati degli anni Venti e Trenta, altri (tanti purtroppo) caddero al fronte o subirono ferite e mutilazioni tali da compromettere qualsiasi futura attività.
In Liguria tre stadi di città capoluogo di provincia ricordano questi giocatori.
Nino Ciccione per Imperia.
Luigi Ferraris per Genova.
Alberto Picco per La Spezia.
A ben vedere in Italia sono pochi gli impianti intitolati a calciatori/soldati morti durante la Grande Guerra.
Per ricordare questi giocatori e per confrontare il modo in cui si è sviluppato negli anni il fenomeno della dedicazioni dei vari stadi nel nostro Paese, è uscito il libro edito da LO SPRINT di Genova e scritto da Enzo Ferrari:
"La Grande Guerra nel pallone. Ciccione Ferraris Picco. Gli stadi di calcio della Liguria"
A corollario dei "tre stadi", la ricerca affronta il fenomeno dei campi del "Littorio" realizzati nel Ventennio fascista. Un insieme d´impianti che ha accompagnato il consolidamento di una certa impostazione di politica sportiva. Il libro pone a confronto i due momenti cercando di comprendere le ragioni storiche, sociali e culturali di alcune scelte.
Il lavoro si chiude con un elenco il più completo possibile di calciatori/soldati morti in guerra divisi per squadra di appartenenza.
Il Prof . Fabio Caffarena, docente di Storia contemporanea all´Università di Genova e Direttore dell´Archivio Ligure della Scrittura Popolare ha scritto la prefazione al volume.
"LA GRANDE GUERRA NEL PALLONE"
"Lo Sprint srl Editore" Genova
Il testo è acquistabile, senza spese di spedizione, contattando: glc@losprint.com,
oppure per normale via telematica, attraverso i diversi distributori che appaiono in rete.
Fonte: UNVS La Spezia La Spezia www.unvsliguria.it