studenti del liceo a lezione di sport con mei e leporati
06-02-2018 00:18 - Archivio news dalle Sezioni 2009-2021
Lotta al doping e vittorie sono state le materie di questa mattina per gli alunni della curvatura sportiva del Parentucelli - Arzelà.
"Attenti agli input che ricevete, le scorciatoie non portano vantaggi alla vostra vita".
Sarzana - Val di Magra - Hanno avuto due docenti d´eccezione gli studenti della curvatura sportiva del Parentucelli - Arzelà di Sarzana, che questa mattina hanno incontrato Stefano Mei e Federico Leporati. Due ore tutte dedicate ai valori più puri dello Sport, raccontati da due grandi protagonisti spezzini che negli anni si sono sempre confrontati volentieri con i ragazzi per parlare di vittorie ma soprattutto di lotta al doping.
"Facciamo Sport per crescere sani e tirare fuori il meglio di noi" ha detto in apertura Silvia Cabano, docente referente dell´indirizzo, mentre il delegato provinciale del CONI Augusto Franchetti ha ricordato la sua decennale esperienza come professore e l´importanza dei due ospiti che hanno trasmesso ai ragazzi i ricordi e gli insegnamenti recepiti in tanti anni di attività in pista e fuori.
"Sono molto contento di essere qui, anche se è ormai Forlì è la mia patria d´adozione, "scappo" sempre volentieri per tornare a casa" ha esordito Mei, dopo essersi rivisto nell´indimenticabile vittoria nei 10.000 metri degli europei di Stoccarda quando arrivò davanti a tutti sul traguardo seguito da Cova e Antibo.
"È stato il momento massimo della mia carriera - ha detto l´ex mezzofondista - sono particolarmente legato allo Sport nella scuola perché ai miei tempi non esisteva una curvatura come la vostra e i docenti non vedevano di buon occhio chi praticava qualche disciplina. Però proprio a scuola ho iniziato con il salto in alto e la campestre, giocavo anche a pallone ma i piedi non andavano bene come le gambe".
Poi nel 1976 l´incontro con Leporati e l´inizio di un binomio proseguito fino al ´96. "Il fascino dell´atletica è che puoi continuamente misurarti con te stesso, hai una percezione immediata e giorno dopo giorno puoi vedere i miglioramenti. In quel periodo - ha proseguito rivolgendosi agli studenti - la gestione del problema del doping era molto "interna" al palazzo perché lo Sport italiano cercava di ergersi come uno dei migliori del mondo e una buona scorciatoia era proprio quella. Il CONI si appoggiava all´Università di Ferrara dove c´era il professor Conconi che aveva approntato una serie di "medicamenti" per far andare più forte gli atleti. In questa gara - ha puntualizzato - avevo avversari che per quello che facevano avevano un vantaggio di circa 300 metri. Avrei potuto vincere di più ma ho sempre preferito cercare di migliorarmi, limare un centesimo al giorno affidandomi al lavoro che mi veniva proposto. La mia carriera è stata naturale ed integra, forse meno brillante di quella di altri ma la notte ho sempre dormito tranquillo sapendo di aver fatto tutto il possibile".
Una carriera sempre scandita, come detto, dalla presenza di Leporati. "Faccio l´allenatore da 44 anni ma i ragazzi non sono cambiati molto. Si sono modificati gli stili di vita e sono aumentate le sollecitazioni ma rispondono sempre bene. Sono stato anche fortunato - ha sottolineato - perché quando ti imbatti in uno come Stefano si aprono prospettive di un certo livello. Quando aveva 19 anni lo vidi compiere una volata con i migliori atleti africani, erano in tre e il quarto era staccato di 150 metri. Lui era dotato, disposto e ambizioso, c´è stato un lavoro di aggiornamento continuo perché la crescita personale e sportiva vanno di pari passo. Il nostro è stato un rapporto semplice".
Più delicato invece quello con il CONI "che spesso si ricorda solo di produrre esclusivamente risultati di vertice anziché ragazzi solidi dal punto di vista morale". "Il mio maestro Donati nel 1989 scrisse il libro "Campioni senza valore" che fu ritirato dal commercio dopo una settimana perché conteneva cose scomode. Siamo comunque riusciti a lasciare un messaggio vivo e valido perché parteciperemo alla formazione del comitato atletico regionale".
"State attenti agli input che ricevete - ha concluso Leporati - l´idea di ricorrere a scorciatoie ha impoverito le risorse tecniche. Cogliete gli aspetti essenziali e non perdetevi in cose e situazioni che non producono alcun vantaggio per la vostra vita, lo Sport serve per migliorare se stessi anche dal punto di vista morale, non è importante arrivare primi.
Contate sempre sulle vostre forze".
BENEDETTO MARCHESE
Vedere al link:
https://www.youtube.com/watch?v=bkBE8HY6bhk
Fonte: UNVS La Spezia La Spezia www.unvsliguria.it
"Attenti agli input che ricevete, le scorciatoie non portano vantaggi alla vostra vita".
Sarzana - Val di Magra - Hanno avuto due docenti d´eccezione gli studenti della curvatura sportiva del Parentucelli - Arzelà di Sarzana, che questa mattina hanno incontrato Stefano Mei e Federico Leporati. Due ore tutte dedicate ai valori più puri dello Sport, raccontati da due grandi protagonisti spezzini che negli anni si sono sempre confrontati volentieri con i ragazzi per parlare di vittorie ma soprattutto di lotta al doping.
"Facciamo Sport per crescere sani e tirare fuori il meglio di noi" ha detto in apertura Silvia Cabano, docente referente dell´indirizzo, mentre il delegato provinciale del CONI Augusto Franchetti ha ricordato la sua decennale esperienza come professore e l´importanza dei due ospiti che hanno trasmesso ai ragazzi i ricordi e gli insegnamenti recepiti in tanti anni di attività in pista e fuori.
"Sono molto contento di essere qui, anche se è ormai Forlì è la mia patria d´adozione, "scappo" sempre volentieri per tornare a casa" ha esordito Mei, dopo essersi rivisto nell´indimenticabile vittoria nei 10.000 metri degli europei di Stoccarda quando arrivò davanti a tutti sul traguardo seguito da Cova e Antibo.
"È stato il momento massimo della mia carriera - ha detto l´ex mezzofondista - sono particolarmente legato allo Sport nella scuola perché ai miei tempi non esisteva una curvatura come la vostra e i docenti non vedevano di buon occhio chi praticava qualche disciplina. Però proprio a scuola ho iniziato con il salto in alto e la campestre, giocavo anche a pallone ma i piedi non andavano bene come le gambe".
Poi nel 1976 l´incontro con Leporati e l´inizio di un binomio proseguito fino al ´96. "Il fascino dell´atletica è che puoi continuamente misurarti con te stesso, hai una percezione immediata e giorno dopo giorno puoi vedere i miglioramenti. In quel periodo - ha proseguito rivolgendosi agli studenti - la gestione del problema del doping era molto "interna" al palazzo perché lo Sport italiano cercava di ergersi come uno dei migliori del mondo e una buona scorciatoia era proprio quella. Il CONI si appoggiava all´Università di Ferrara dove c´era il professor Conconi che aveva approntato una serie di "medicamenti" per far andare più forte gli atleti. In questa gara - ha puntualizzato - avevo avversari che per quello che facevano avevano un vantaggio di circa 300 metri. Avrei potuto vincere di più ma ho sempre preferito cercare di migliorarmi, limare un centesimo al giorno affidandomi al lavoro che mi veniva proposto. La mia carriera è stata naturale ed integra, forse meno brillante di quella di altri ma la notte ho sempre dormito tranquillo sapendo di aver fatto tutto il possibile".
Una carriera sempre scandita, come detto, dalla presenza di Leporati. "Faccio l´allenatore da 44 anni ma i ragazzi non sono cambiati molto. Si sono modificati gli stili di vita e sono aumentate le sollecitazioni ma rispondono sempre bene. Sono stato anche fortunato - ha sottolineato - perché quando ti imbatti in uno come Stefano si aprono prospettive di un certo livello. Quando aveva 19 anni lo vidi compiere una volata con i migliori atleti africani, erano in tre e il quarto era staccato di 150 metri. Lui era dotato, disposto e ambizioso, c´è stato un lavoro di aggiornamento continuo perché la crescita personale e sportiva vanno di pari passo. Il nostro è stato un rapporto semplice".
Più delicato invece quello con il CONI "che spesso si ricorda solo di produrre esclusivamente risultati di vertice anziché ragazzi solidi dal punto di vista morale". "Il mio maestro Donati nel 1989 scrisse il libro "Campioni senza valore" che fu ritirato dal commercio dopo una settimana perché conteneva cose scomode. Siamo comunque riusciti a lasciare un messaggio vivo e valido perché parteciperemo alla formazione del comitato atletico regionale".
"State attenti agli input che ricevete - ha concluso Leporati - l´idea di ricorrere a scorciatoie ha impoverito le risorse tecniche. Cogliete gli aspetti essenziali e non perdetevi in cose e situazioni che non producono alcun vantaggio per la vostra vita, lo Sport serve per migliorare se stessi anche dal punto di vista morale, non è importante arrivare primi.
Contate sempre sulle vostre forze".
BENEDETTO MARCHESE
Vedere al link:
https://www.youtube.com/watch?v=bkBE8HY6bhk
Fonte: UNVS La Spezia La Spezia www.unvsliguria.it