Vincere o migliorarsi?
18-05-2015 21:00 - Archivio news dalle Sezioni 2009-2021
I bambini imparano dalle reazioni dei loro genitori quali sono i comportamenti apprezzati e quali invece non lo sono. Spesso i bambini si pongono degli obiettivi che credono corrispondano a quelli dei genitori.
Se ad esempio dopo un allenamento i genitori chiedono al figlio se ha imparato qualcosa di nuovo e se si è divertito, il bambino al prossimo allenamento sarà motivato per imparare qualcosa di nuovo e vorrà divertirsi. In questo modo sviluppa una motivazione orientata verso determinati comportamenti, ritenendoli importanti per i genitori.
Se dopo una competizione i genitori chiedono al figlio se è salito sul podio, il bambino alla prossima gara si fisserà l´obiettivo di finire tra i primi tre. In questo modo sviluppa una motivazione orientata verso la competizione, credendo che per i genitori non sia importante la prestazione personale o lo sforzo profuso, bensì il risultato.
Nello sport, un allenamento orientato verso il miglioramento delle prestazioni (orientamento al compito) è da preferire a un allenamento orientato verso la competizione pura e dura.
Questo obiettivo lo si raggiunge, ad esempio, diversificando e rendendo creativi gli allenamenti. I genitori possono contribuirvi, permettendo ai figli di praticare più attività sportive contemporaneamente.
Il fatto di riconoscere i progressi individuali, favorisce e rafforza l´orientamento al compito. Per migliorarlo è importante soprattutto chiedere l´opinione del bambino e favorire la discussione.
I genitori devono dal canto loro stare attenti a non imporre i loro obiettivi e valori ai figli. È inoltre consigliabile trasmettere l´idea che gli sforzi paghino e che la qualità di una prestazione è più importante del risultato realizzato.
Quando i genitori incoraggiano i figli a lavorare sodo e a migliorarsi, favoriscono nello stesso tempo l´orientamento al compito.
Fonte: Giovanni Salbaroli - Delegato UNVS Romagna www.unvsromagna.it
Se ad esempio dopo un allenamento i genitori chiedono al figlio se ha imparato qualcosa di nuovo e se si è divertito, il bambino al prossimo allenamento sarà motivato per imparare qualcosa di nuovo e vorrà divertirsi. In questo modo sviluppa una motivazione orientata verso determinati comportamenti, ritenendoli importanti per i genitori.
Se dopo una competizione i genitori chiedono al figlio se è salito sul podio, il bambino alla prossima gara si fisserà l´obiettivo di finire tra i primi tre. In questo modo sviluppa una motivazione orientata verso la competizione, credendo che per i genitori non sia importante la prestazione personale o lo sforzo profuso, bensì il risultato.
Nello sport, un allenamento orientato verso il miglioramento delle prestazioni (orientamento al compito) è da preferire a un allenamento orientato verso la competizione pura e dura.
Questo obiettivo lo si raggiunge, ad esempio, diversificando e rendendo creativi gli allenamenti. I genitori possono contribuirvi, permettendo ai figli di praticare più attività sportive contemporaneamente.
Il fatto di riconoscere i progressi individuali, favorisce e rafforza l´orientamento al compito. Per migliorarlo è importante soprattutto chiedere l´opinione del bambino e favorire la discussione.
I genitori devono dal canto loro stare attenti a non imporre i loro obiettivi e valori ai figli. È inoltre consigliabile trasmettere l´idea che gli sforzi paghino e che la qualità di una prestazione è più importante del risultato realizzato.
Quando i genitori incoraggiano i figli a lavorare sodo e a migliorarsi, favoriscono nello stesso tempo l´orientamento al compito.
Fonte: Giovanni Salbaroli - Delegato UNVS Romagna www.unvsromagna.it