"Zero scuse, i giocatori denuncino". Parla Farina, rifiutò la combine e mise in moto Scommessopoli
10-03-2016 18:54 - Archivio news dalle Sezioni 2009-2021
L´ex giocatore del Gubbio disse no ai soldi facili ed è oggi Testimonial del calcio pulito.
La Spezia - Dal luglio 2015 ha un ruolo operativo all´interno della Lega nazionale professionisti B, non solo una sedia nel Comitato etico. I tifosi spezzini lo avevano conosciuto come difensore del Gubbio di Vincenzo Torrente che vinse la prima divisione in carrozza nel 2011, ora Simone Farina si divide tra Inghilterra - è osservatore dell´Aston Villa - e Italia. Avrebbe smesso poco dopo di giocare, nessuno ha più offerto un contratto al terzino che denunciò il tentativo di combine di Cesena-Gubbio di Coppa Italia, mettendo in moto la macchina della giustizia che da Cremona travolse nomi importanti del calcio italiano. “Sono orgoglioso di fare parte della Lnpb, credo molto in questo tour – dice il biondo 33enne - Solo attraverso la prevenzione si combatte il match fixing. Quando decisi di denunciare il tentativo di combine nel 2011, ho avuto grande difficoltà soprattutto perché non c´erano informazioni. Letteralmente, non sapevo come fare. Oggi invece non ci sono più scusanti, nel momento in cui un calciatore viene approcciato sa immediatamente come deve muoversi”.
Non a caso è “tutto parte dalla conoscenza” il leit motiv di “Regoliamoci”. Farina, di club in club, si trova di fronte spesso colleghi che hanno fatto scelte diverse e che magari hanno pagato con squalifiche e processi la scelta di non parlare. “La prima cosa da fare nel caso si venga approcciati per truccare un incontro è coinvolgere il proprio club, e di conseguenza la magistratura e gli organi preposti – continua Farina – So che la mia testimonianza riesce ad andare a segno, lo vedo negli sguardi di chi mi ascolta. Se mi sono sentito ostracizzato dal calcio dopo la mia denuncia? Sono comunque rimasto in questo mondo, anche se con un percorso diverso che è passato attraverso l´andare all´estero. Ma se oggi sono qui è anche perché il mondo del calcio riconosce ciò che ho fatto”.
“I nostri sono uomini maturi, li ho visti molto interessati a questo incontro – sottolinea Pietro Fusco, diesse aquilotto - Avendo una rosa abbastanza esperta, sanno di cosa stiamo parlando. Quello che mi auguro veramente è che questi aspetti siano recepiti bene dai ragazzini più giovani, è su di loro che si può fare un lavoro importante per il futuro”.
ANDREA BONATTI
Fonte: UNVS La Spezia www.unvsliguria.it
La Spezia - Dal luglio 2015 ha un ruolo operativo all´interno della Lega nazionale professionisti B, non solo una sedia nel Comitato etico. I tifosi spezzini lo avevano conosciuto come difensore del Gubbio di Vincenzo Torrente che vinse la prima divisione in carrozza nel 2011, ora Simone Farina si divide tra Inghilterra - è osservatore dell´Aston Villa - e Italia. Avrebbe smesso poco dopo di giocare, nessuno ha più offerto un contratto al terzino che denunciò il tentativo di combine di Cesena-Gubbio di Coppa Italia, mettendo in moto la macchina della giustizia che da Cremona travolse nomi importanti del calcio italiano. “Sono orgoglioso di fare parte della Lnpb, credo molto in questo tour – dice il biondo 33enne - Solo attraverso la prevenzione si combatte il match fixing. Quando decisi di denunciare il tentativo di combine nel 2011, ho avuto grande difficoltà soprattutto perché non c´erano informazioni. Letteralmente, non sapevo come fare. Oggi invece non ci sono più scusanti, nel momento in cui un calciatore viene approcciato sa immediatamente come deve muoversi”.
Non a caso è “tutto parte dalla conoscenza” il leit motiv di “Regoliamoci”. Farina, di club in club, si trova di fronte spesso colleghi che hanno fatto scelte diverse e che magari hanno pagato con squalifiche e processi la scelta di non parlare. “La prima cosa da fare nel caso si venga approcciati per truccare un incontro è coinvolgere il proprio club, e di conseguenza la magistratura e gli organi preposti – continua Farina – So che la mia testimonianza riesce ad andare a segno, lo vedo negli sguardi di chi mi ascolta. Se mi sono sentito ostracizzato dal calcio dopo la mia denuncia? Sono comunque rimasto in questo mondo, anche se con un percorso diverso che è passato attraverso l´andare all´estero. Ma se oggi sono qui è anche perché il mondo del calcio riconosce ciò che ho fatto”.
“I nostri sono uomini maturi, li ho visti molto interessati a questo incontro – sottolinea Pietro Fusco, diesse aquilotto - Avendo una rosa abbastanza esperta, sanno di cosa stiamo parlando. Quello che mi auguro veramente è che questi aspetti siano recepiti bene dai ragazzini più giovani, è su di loro che si può fare un lavoro importante per il futuro”.
ANDREA BONATTI
Fonte: UNVS La Spezia www.unvsliguria.it