“LA PRIMA” EVENTO CELEBRATIVO DEL 150° ANNIVERSARIO DELLA PRIMA CORSA CICLISTICA INTERNAZIONALE DISPUTATA IN ITALIA: FIRENZE/ PISTOIA, 2 FEBBRAIO I870.
21-01-2020 07:57 - Archivio news dalle Sezioni 2009-2021
Il 2 febbraio del 2020 si celebrano i 150 anni della prima corsa internazionale in linea disputata in Italia.
Era il 1870 e si corse la Firenze-Pistoia, una competizione ciclistica su strada di 33 km organizzata dal Veloce Club di Firenze. La corsa vide una vasta partecipazione internazionale: oltre ad atleti italiani si presentarono belgi, francesi ed un americano, certo Rynner van Heste, un giovane di 15 anni, che percorse la distanza in 2 ore e 12 minuti, vincendo la gara per distacco.
In occasione di questo anniversario, la Delegazione Regionale della Unione Nazionale Veterani dello Sport, con le Sezioni di Firenze e Pistoia, insieme al Comitato Regionale Toscano della Federazione Ciclistica Italiana, propone le iniziative che seguono per celebrare l'evento e per far tornare la bicicletta al centro della quotidianità, oggi che appare sempre più importante l'attenzione all'ambiente e allo sport, inteso come promotore di salute.
2 FEBBRAIO 1870 : CHE COSA ACCADDE QUEL GIORNO?
(dalla stampa dell'epoca)
Pioggerella nelle prime ore del mattino, poi freddo e tempo parzialmente nuvoloso, ma percorso senza fango e generalmente in buone condizioni;
Una trentina gli iscritti, provenienti anche da Modena e da Pisa, che si ridussero a 19;
Partenza dal Ponte alle Mosse a Firenze;
Moltissimi i tifosi, signore e signori, che seguirono la corsa in carrozza o a cavallo;
Per il servizio d'ordine si dice che fossero presenti ben 300 cavalieri del Lancieri del Reggimento 'Duca d'Aosta': un militare a cavallo ogni circa 100 metri di percorso;
Alle nove tutti i concorrenti si schierarono sulla linea di partenza, disposti “su quattro linee con un intervallo di pochi metri e con alcuni secondi l'una dall'altra, poiché la strada troppo stretta non consentiva che fossero collocati tutti di fronte”;
Vi erano velocipedi di varie fabbriche e di fogge diverse; i più venuti dalla Francia, di marca Michaux, alcuni costruiti in Italia;
Il diametro delle ruote variava da 85 centimetri a 1 metro e 5 centimetri;
Molti concorrenti, avendo dei velocipedi troppo alti per toccare terra col piede, se li facevano sostenere; mani sulle impugnature e piede destro ben piantato sopra il pedale, pronto a dare l'impulso;
Il via venne dato pochi minuti dopo le nove con gli squilli del trombettiere Salvini; mezz'ora dopo partiva da Firenze, nella stessa direzione verso Pistoia, il treno ordinario che portava molti dei componenti il Veloce Club e tanti curiosi nella città di Cino, per seguire l'arrivo;
a Poggio a Caiano tutti i concorrenti dovettero fermarsi per far vidimare il loro “biglietto di ammissione”;
I Delegati del Veloce Club Firenze, Società organizzatrice della gara, seguirono la corsa dislocati in alcuni punti del tracciato per garantire la regolarità della competizione stessa;
L'arrivo era posto poche centinaia di metri fuori Porta Fiorentina e già di buon ora un numero immenso di curiosi occupava la strada, si stendeva per un lungo tratto di quella verso Firenze, si arrampicava ai muri e agli alberi per meglio vedere; molte signore stavano nelle loro carrozze, ferme sui lati della via;
Dinanzi alle case era schierata una banda musicale, contornata da una folla compatta;
L'arrivo del vincitore, lo spossato quindicenne statunitense Rynner Van Heste, figlio del reverendo della chiesa Protestante americana di Firenze, fu salutato dagli applausi di amici e conoscenti; egli aveva gareggiato su di un velocipede della fabbrica Michaux in cui la ruota maggiore aveva soltanto 85 centimetri di diametro, la più piccola di tutte e del resto Van Heste con i suoi 15 anni e 5 mesi di età, era di gran lunga il più giovane dei concorrenti in gara.
Per coprire i 33 chilometri da Firenze a Pistoia fu calcolato che Van Heste dovette far compiere alla ruota del suo velocipede, più di dodicimila giri, cioé 90 giri per minuto tenendo conto del tempo impiegato ed è altresì da notare che ogni giro di ruota supponeva la spinta successiva delle due gambe;
Il pisano Edoardo Ancillotti, su Michaux, si piazzò 4° e 1° degli italiani, essendo stato preceduto dai due giovani francesi “alti e robusti”, Auguste Charles e il barone Alexandre de Sarriette; Ancillotti chiese di essere classificato al terzo posto poiché alla partenza era stato collocato nella penalizzante quarta fila, ma il suo reclamo non venne accolto;
Gustave Langlade, belga e presidente del Veloce Club di Firenze, salvò l'onore del sodalizio organizzatore piazzandosi quinto a una dozzina di minuti da Van Heste;
Il limite massimo per gli arrivi fu di 3 ore e 39'; non si registrarono incidenti: solo un concorrente cadde, riportò leggere contusioni e terminò la sua fatica...in carrozza;
Un altro concorrente fu vittima di un incidente...diverso: subì il furto del portafoglio che conteneva ben cento lire!
Del Veloce Club di Firenze, fondato il 7 dicembre 1869 quale prima società ciclistica italiana e che ebbe come fondatore l'avvocato Giovanni Fazzini di Pontassieve, facevano parte i migliori “Sportmen” dell'allora Capitale del Regno d'Italia, poiché Firenze lo fu dal 3 febbraio 1865 al 30 giugno 1871; il Veloce Club attirò anche la ricca borghesia, la classe dirigente e la nobiltà cittadina incarnate dall'ex ministro delle Finanze Pietro Bastogi e dal principe Tommaso Corsini.
I primi quattro classificati della Firenze-Pistoia 1870, preceduti dalla banda e da un folto pubblico, entrarono trionfalmente in città sui loro velocipedi e terminarono la giornata gozzovigliando al Café trattoria du Globe a Pistoia;
Negli anni successivi si segnalarono altre due corse; il 4 maggio 1873 il barone Alexandre de Sarriette, francese e terzo nella Firenze-Pistoia, trionfò - prendendosi una rivincita platonica - nella Firenze-Prato-Pistoia-Firenze; il 14 luglio 1895, con partenza dal Romito, il velocipedista fiorentino Ezio Cacialli si impose nella seconda Firenze-Pistoia, precedendo di 30 secondi il pistoiese Sisto Begliuomini, mentre i partenti furono 34;
Fu l'ex-campione di ciclismo pistoiese Loretto Petrucci, con una geniale intuizione, a riesumare nel 1985 la Firenze-Pistoia sotto forma di gara a cronometro riservata ai professionisti; se ne sono così disputate 21 edizioni con la media oraria record detenuta dal fiorentino Francesco Casagrande (m/h. 52,243 stabilita il 28/10/1995) e lo svizzero Tony Rominger quale plurivittorioso, essendosi imposto per 4 volte sul traguardo di piazza del Duomo a Pistoia;
Ecco i vincitori della Firenze-Pistoia a cronometro individuale per Professionisti: Rolf Golz (D) (1985), Lech Piasecki (POL) (1986, 1990), Helmut Wechselberger (AUT) (1987), Tony Rominger (CH) (1988, 1989, 1991, 1992), Maurizio Fondriest (1993), Francesco Casagrande (1994, 1995), Marco Fincato (1996) (Campionato Italiano crono), Marco Velo (1998, 1999), Nathan O'Neill (AUS)(2001), Fabrizio Guidi (2002), Andrea Peron (2003), Serhij Matvejejev (UKR) (2004, 2005), Boris Shpilevsky (RUS) (2007) e Andrij Grivko (UKR) (2008).
La Firenze-Pistoia è la prima gara ciclistica in linea disputata in Italia ed è la seconda a livello mondiale; la prima assoluta fu, con soltanto 87 giorni d'anticipo poiché si svolse il 7 novembre 1869, la Parigi-Rouen in Francia; 123 chilometri coperti dall'inglese James Moore, il vincitore, in 10 ore e 45 minuti (2°André Castera a 15 minuti), con 120 partenti incluse due donne, delle quali una era addirittura Miss America che si piazzò 29a sui 32 arrivati nel limite massimo di 24 ore.
Rouen, capoluogo della Normandia conta 110.000 abitanti, è gemellata con Carmignano (Prato) e tra i tanti ciclisti della sua storia il più grande – nato proprio nelle vicinanze di Rouen – è senza dubbio Jacques Anquetil. Anche il famoso letterato/scrittore Gustave Flaubert nacque a Rouen e proprio in questa città ebbe luogo il celeberrimo martirio di Giovanna d'Arco.
RYNNER VAN HESTE, CHI ERA COSTUI....
Rynner Van Heste (traducibile in italiano con “Raniero Dal Nido”) apparteneva ad una famiglia di origini olandesi, come ben si deduce dal suo nome e cognome, emigrata in parte negli Stati Uniti ai tempi delle prime Colonie inglesi.
Suo padre, il reverendo Abraham Rynner Van Heste, proveniva da una distinta famiglia olandese/americana residente a New York, nel Bronx.
Anche la madre, Margaret Willett, faceva parte di un'importante famiglia con radici americane risalenti al periodo delle Colonie.
Nel 1863, durante la guerra di Secessione americana, al reverendo Van Heste fu offerta l'opportunità di presiedere la chiesa americana a Parigi.
Lui accettò e tutta la famiglia, composta dalla moglie Margaret, dal figlio maggiore George Willett e da Rynner, si trasferì nella capitale francese.
Quando il reverendo Van Heste comprese che avrebbe dovuto dividere il pulpito parigino con altri, iniziò ad alternare il suo incarico con quello relativo ad una chiesa Protestante di Roma.
Poi, nel 1866, si stabilì con la famiglia a Firenze per occuparsi della chiesa della comunità americana, molto attiva e frequentata.
Rynner Van Heste probabilmente fece le prime esperienze sul velocipede a Parigi, grazie alla compagnia originale Michaux, che in seguito fabbricò la bici con la quale avrebbe gareggiato e vinto la Firenze-Pistoia.
Successivamente, frequentando con assiduità il parco fiorentino delle Cascine, il giovanissimo ma combattivo Rynner ebbe modo di appassionarsi alle brevi sfide che vedevano spesso protagonisti eleganti e agguerriti gentlemen della nobiltà di Firenze, inforcando quei veloci e diabolici velocipedi ormai di gran moda.
Il 2 febbraio 1870 scoccò l'ora della Firenze-Pistoia e, con gli occhi della tigre, Rynner Van Heste si schierò alla partenza: aveva esattamente 15 anni, 5 mesi e 23 giorni, essendo nato a New York (USA), nel quartiere del Bronx, il 26 luglio del 1854: era ovviamente il più giovane ciclista in gara.
La Nazione e il poeta fiorentino Sebastiano Fenzi, quel giorno fatidico lo descrisse così:
“Pallido e magro, ma veloce e rilassato” “La tua faccia sembra quella di una ragazzina e così nessuno capirà che invece tu sei un piccolo lupo in altra veste (1).
Il resto è storia: il piccolo lupo dominò la prima gara ciclistica “cosmopolita” su strada organizzata in Italia, soltanto 87 giorni dopo la Paris-Rouen in Francia, la prima gara in assoluto di ciclismo su strada della storia, svoltasi il 7 novembre 1869 e vinta dall'inglese James Moore.
Rientrato negli USA, nella sua New York, nel 1880 Rynner si laureò in medicina all'Università della Pennsylvania, specializzandosi nella cura delle malattie mentali per curare le quali propugnò sempre la permanenza nella campagna, in quegli spazi aperti che aveva iniziato ad amare con lo sport del ciclismo.
Visse un'esistenza agiata, non si sposò mai e rimase sempre vicino alla sua famiglia a New York.
Morì l'otto agosto 1931 a New York e fu sepolto nel Green Wood Cemetery di Brooklyn, accanto ai suoi genitori.
Lasciò tutti i suoi averi al domestico di origine tedesca che governava la sua casa e i suoi pregiati libri musicali alla New York Public Library.
Infine, il collezionista americano appassionato di ciclismo Ed Berry Jr. vinse all'asta nel 2004, in occasione dell'annuale mostra antiquaria di Copake/New York, il diploma originale del 1870 consegnato a Rynner Van Heste dopo il suo trionfo nella Firenze-Pistoia.
(1)Sebastiano Fenzi, figlio della famosa casata di banchieri fiorentini, fu un personaggio poliedrico in vari campi con una storia anche trascurata nell'ambito dello sport fiorentino.
Fondatore della prima Accademia di Ginnastica e Scherma, chiusa dal Granduca Pietro Leopoldo, perché ‘covo' di carbonari mazziniani e promotore di altre importanti iniziative anche legislative, nel mondo della Ginnastica.
Vds. Allegato
Fonte: Sezione di Firenze www.unvstoscana.it