Giovanni Ceroni inossidabile!
24-12-2024 10:55 - Nord Italia
La Sezione di Imola rende merito ad un socio di lungo corso
Giovanni Ceroni, per tutti “Nino”, è la storia del ciclismo imolese. Nato l’8 aprile 1927, a 97 anni portati magnificamente, ogni giorno cyclette e ginnastica al mattino, il pomeriggio inforca l’amata bicicletta e si fa una bella pedalata di qualche chilometro per lr vie della città. E’ uno dei fondatori, nel 1966 della sezione imolese.
Nel 1962 si adoperò per ottenere l’assegnazione del Campionato del Mondo di ciclismo. Nonostante l’appoggio di Giovanni Santandrea, altro fondatore della sezione, membro del Consiglio del CONI e revisore dei conti della Federazione Ciclistica, Imola fu superata da Salò, ma con incrollabile determinazione ottenne la sua rivincita nel 1968 superando la concorrenza di altre 17 città.
I direttori delle più importanti testate sportive lo sostennero e decisivo fu il sopralluogo del direttore di Stadio Luigi Chierici che ne riferì la positività ad Adriano Rodoni, Presidente della FIC.
Ceroni trovò le risorse necessarie per organizzare al meglio l’evento favorendo a Bologna l’assegnazione del Congresso Internazionale e con il sostegno del sindaco Ruggi, dell’on. Casoni e della Sacmi nella persona di Nerio Cavina, anche lui fondatore della sezione UNVS.
Un altro dei suoi grandi meriti fu il rilancio della Coppa Placci istituita nel 1923 per commemorare il giovane Antonio Placci deceduto nel 1921 in una gara ciclistica Imola-Castel del Rio-Coniale. Dopo cinque edizioni fu sospesa. Riproposta nell’immediato dopoguerra dal 1946 al 1953, fra i partecipanti anche Bartali e Coppi. Seguì un altro stop. Nel 1962, da presidente dell’Unione Sportiva, Nino ne prese in mano l’organizzazione e da allora la gara ebbe un continuo crescendo con la partecipazione dei più grandi ciclisti del tempo (Baldini vinse nel 1963 e Gimondi nel 1966). Nel 2004 dopo 42 anni consecutivi lasciò la direzione della corsa.
Durante la sua presidenza organizzò anche 4 campionati italiani di cui uno di ciclocross, una Coppa del Mondo, tappe del Giro d’Italia maschile, una di quello femminile e una dei dilettanti; le spese non furono mai a carico del Comune.
Le sue brillanti idee non si fermarono. Con la Diocesi organizzò per la festa del patrono la “Pedalata di San Cassiano” che si concretizzò in un ormai tradizionale percorso dalla cattedrale al cippo e agli scavi della cattedrale del martire cristiano di via Villa Clelia, con “Nino” in sella a guidare il gruppo dei fedeli.
Ancora oggi “Nino” è sempre disponibile per le attività della sezione, almeno con consigli ed indicazioni.
Nel 1962 si adoperò per ottenere l’assegnazione del Campionato del Mondo di ciclismo. Nonostante l’appoggio di Giovanni Santandrea, altro fondatore della sezione, membro del Consiglio del CONI e revisore dei conti della Federazione Ciclistica, Imola fu superata da Salò, ma con incrollabile determinazione ottenne la sua rivincita nel 1968 superando la concorrenza di altre 17 città.
I direttori delle più importanti testate sportive lo sostennero e decisivo fu il sopralluogo del direttore di Stadio Luigi Chierici che ne riferì la positività ad Adriano Rodoni, Presidente della FIC.
Ceroni trovò le risorse necessarie per organizzare al meglio l’evento favorendo a Bologna l’assegnazione del Congresso Internazionale e con il sostegno del sindaco Ruggi, dell’on. Casoni e della Sacmi nella persona di Nerio Cavina, anche lui fondatore della sezione UNVS.
Un altro dei suoi grandi meriti fu il rilancio della Coppa Placci istituita nel 1923 per commemorare il giovane Antonio Placci deceduto nel 1921 in una gara ciclistica Imola-Castel del Rio-Coniale. Dopo cinque edizioni fu sospesa. Riproposta nell’immediato dopoguerra dal 1946 al 1953, fra i partecipanti anche Bartali e Coppi. Seguì un altro stop. Nel 1962, da presidente dell’Unione Sportiva, Nino ne prese in mano l’organizzazione e da allora la gara ebbe un continuo crescendo con la partecipazione dei più grandi ciclisti del tempo (Baldini vinse nel 1963 e Gimondi nel 1966). Nel 2004 dopo 42 anni consecutivi lasciò la direzione della corsa.
Durante la sua presidenza organizzò anche 4 campionati italiani di cui uno di ciclocross, una Coppa del Mondo, tappe del Giro d’Italia maschile, una di quello femminile e una dei dilettanti; le spese non furono mai a carico del Comune.
Le sue brillanti idee non si fermarono. Con la Diocesi organizzò per la festa del patrono la “Pedalata di San Cassiano” che si concretizzò in un ormai tradizionale percorso dalla cattedrale al cippo e agli scavi della cattedrale del martire cristiano di via Villa Clelia, con “Nino” in sella a guidare il gruppo dei fedeli.
Ancora oggi “Nino” è sempre disponibile per le attività della sezione, almeno con consigli ed indicazioni.