L’Autore del libro è il Dott. Carlo Delfino, medico chirurgo, socio UNVS della Sezione “Ernesto Botta – Vittorio Badano” di VarazzeGià da decenni, i campioni del ciclismo e relative squadre, di diverse formazioni professionistiche, per completare gli allenamenti invernali, in vista dell’inizio della stagione agonistica, scelgono la Liguria.
Questa Regione è la “palestra” ideale, con i suoi percorsi a saliscendi, con i suoi borghi caratteristici, strutture alberghiere adeguate, l’area ove lì si incontrano, durante l’inverno, temperature miti, difficili da reperire altrove.
Strade che, di fatto, hanno scritto la storia del ciclismo italiano, e non solo, a cominciare da Sanremo che, oltre ad essere la Città dei Fiori e della Canzone è anche il punto di arrivo della Classicissima Milano – Sanremo, che ogni anno dà l’avvio alla stagione agonistica. Grandi campioni come
Girardengo, Olivieri, Negrini e Olmo (originario di Celle Ligure) e tantissimi altri, gregari inclusi, hanno pedalato in Liguria, specialmente nel Ponente.
Chi meglio di
Carlo Delfino (vedere al
Link), storico del ciclismo, soprattutto sportivo, fino a quello recente, e tra gli appassionati delle “2 ruote d’epoca”, cioè quello “eroico”, può conoscere le vicende dei grandi campioni, avendoli conosciuti direttamente o per memorie tramandate, durante le loro permanenze in Liguria per le sedute di allenamenti invernali, ed in particolar modo in quella ridente e accogliente location conosciuta come Varazze?
La città, a vocazione turistico-balneare, che nel passato, alla fine dell’800, aveva intitolato uno dei primi stabilimenti marini d’Italia, alla Regina Margherita di Savoia (in seguito denominato Kursaal Margherita)
Carlo Delfino è uno dei più prolifici autori di scritti sul ciclismo, in particolare si è dedicato alle gesta di un grandissimo del ciclismo mondiale: Il Campionissimo Fausto CoppiFausto Coppi da Castellania, il Campionissimo che ha mosso tutta l’Italia, in un momento storico ove le due ruote erano il mezzo principe per gli spostamenti, e di conseguenza il ciclismo, inteso come disciplina sportiva, fino al termine della Seconda Guerra Mondiale era lo “Sport Principe” degli italiani, soppiantato in seguito dal “cuoio sferico a 18 sezioni” (oggi esapentagonale o oltre), cioè dal Calcio.